domenica 28 novembre 2010

L'ultimo dominatore dell'aria (2010)


Genere
 avventura, fantastico
 Regia
 M. Night Shyamalan
 Soggetto
 Michael Dante DiMartino, Bryan Konietzko
 Sceneggiatura
 M. Night Shyamalan
 Produttore
 M. Night Shyamalan, Frank Marshall, Sam Mercer

Interpreti e personaggi:

Noah Ringer: Aang
Nicola Peltz: Katara
Jackson Rathbone: Sokka
Dev Patel: Zuko
Aasif Mandvi: Comandante Zhao
Shaun Toub: Iroh
Cliff Curtis: Signore del Fuoco Ozai
Seychelle Gabriel: Principessa Yue
Jessica Andres: Suki
Summer Bishil: Azula



Scrivo questa recensione per evitare ad altri  di perdere tempo con questo film..
Primo film (speriamo anche l'ultimo) di una trilogia basata sulla serie animata statunitense Avatar - La leggenda di Aang.
-Poco da dire.. Brutto assurdo inconclusivo...il buon Shyamalan ultimamente non ne imbrocca più una...direi dai tempi de "Il Sesto Senso" (per "Lady in the Water" non mi esprimo non avendolo ancora visto...anche se molti l'hanno trovato carino).

Questi i giudizi della critica Italiana:

 Maurizio Acerbi, Il Giornale: « Lanciamo un appello: evitate che M. Night Shyamalan ci strazi ancora con altri due capitoli di questa annunciata trilogia. Se proprio, affidateli a qualcun altro; perché ci è bastato oltre misura questo primo noiosissimo e sconnesso adattamento della bella serie a cartoon Avatar – La leggenda di Aang, trasmessa su Nickelodeon, per confermare come il regista indiano abbia smarrito da tempo il suo «sesto senso». Certo, non lo aiutano quel 3D riconvertito e l’inesperto (ma incolpevole) protagonista. »

 
Boris Sollazzo, Liberazione: « L’ultimo dominatore dell’aria non ha la minima capacità di intrattenimento, ha solo accenni delle grandi capacità di regia del suo autore, che a volte sembra persino distratto e sciatto, non sa dove andare né cosa guardare per almeno tre quarti del film. La ricerca dell’Avatar, i quattro mondi, un’unica slabbrata battaglia campale si rincorrono con compassata indifferenza di chi guarda e tende a dimenticare chi o cosa sia importante nell’economia della storia. A questo va aggiunto un 3D pleonastico e spesso fuori luogo, frutto di una riconversione volta a seguire la moda imperante dell’ultimo anno. Al regista indo-statunitense, se queste sono le premesse, auguriamo che non ci siano altri capitoli e che possa ritrovarsi con una storia delle sue. Sempre che ne abbia ancora, e che il suo non sia un declino irreversibile. »

Roberto Nespoti, La Repubblica: « Trasformando una serie animata in un blockbuster a effetti speciali (e accettando la dittatura del 3D), Shyamalan ha compromesso la fama di regista di culto che si era conquistata a partire dal Il sesto senso: stampa americana e fan della serie lo hanno linciato. Non del tutto a torto. La storia del riluttante eroe-bambino fatica a conciliare le ossessioni del regista con un universo di cartapesta, la spiritualità con i pupazzoni di animali volanti da heroic-fantasy. »


Maurizio Ciotta, Il Manifesto: « Shyamalan è passato dai suoi film paranormali, tutti giocati su un progressivo slittamento del reale nell’impossibile, al kolossal su misura del Signori degli anelli. Ma la storia del bambino Aang, l’ultimo superstite della stirpe dei Nomadi dell’aria, Avatar, pura essenza del cosmo, capace di dominare i quattro elementi, è una favola déjà vu, e più che evocare il fumettistico Unbreakable ricorre all’armamentario mistico-integralista di Narnia... Nessun detour emozionale spezza la monotonia delle immagini, sfigurate da un 3D posticcio (la Paramount ha riconvertito il film in post-produzione)... L’ultimo dominatore dell’aria è un disastro produttivo, un innesto non riuscito tra il visionario cacciatore di spettri e i piani milionari degli executives. »


Se puo' interessare, giusto per curiosità, copio la trama:
- In un mondo dove gli elementi aria, acqua, terra e fuoco possono essere controllati da individui noti come dominatori, vi sono quattro partizioni geografiche, ognuna delle quali corrisponde ad uno dei quattro elementi. La Nazione del Fuoco dichiara guerra alle altre per cercare di prenderne il controllo e il conflitto si protrae nel tempo. L'unica speranza di porre fine a questa guerra è riposta in un giovane ragazzo di nome Aang (Noah Ringer). Aang è l'ultimo dominatore dell'aria, l'unico superstite della stirpe dei Nomadi dell'Aria, è l'Avatar: l'Avatar è un essere umano (reincarnazione di tutti i precedenti Avatar) che racchiude in sé l'essenza del cosmo, con l'abilità di controllare tutti e quattro gli elementi. Aiutato da una giovane dominatrice dell'acqua di nome Katara (Nicola Peltz) e da suo fratello Sokka (Jackson Rathbone), Aang intraprende il suo viaggio per cercare di riportare la pace tra i regni in guerra. I ragazzi troveranno sul loro cammino un ambizioso ammiraglio della Nazione del Fuoco, Zhao (Aasif Mandvi) e il principe Zuko (Dev Patel), esiliato dalla Nazione del Fuoco, in cerca di Aang per catturarlo e riguadagnare l'onore perduto.